Ricaricabili o monouso? La guida definitiva alla Scelta delle Batterie ideali per te.

Il Nobel per la chimica quest’anno ha premiato i padri del ricaricabile, John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshin per aver dato un contributo importante allo sviluppo di una tecnologia entrata ormai nella vita quotidiana di tutti noi: parliamo delle batterie ricaricabili, per la precisione quelle agli ioni di litio.

Sono nei nostri smartphone, alimentano i nostri pc portatili, i tablet e una infinita quantità di altri dispositivi elettronici, anche piccoli utensili tradizionalmente alimentati da pile usa e getta.

Senza scomodare però i luminari del Nobel, la domanda che ci facciamo spesso è: quale è la scelta migliore tra ricaricabili e monouso?  Molto dipende dalle esigenze e dall’uso che se ne farà. 

Le pile ricaricabili hanno indubbiamente molti vantaggi: sono sicure, più economiche delle usa e getta in proporzione alla loro durata, durevoli, leggere e inquinano meno.

Sono fatte per durare a lungo, la vita media è in genere di due anni, quelle di ultima generazione possono arrivare fino a 500 cicli di carica. Le prime batterie ricaricabili al Nichel-Cadmio erano poco affidabili, molto costose e dovevano fare i conti con il problema dell’ “effetto memoria”, quello per intenderci per cui fino a qualche anno fa ricaricare una batteria ancora carica al 60% voleva dire non riuscire mai a effettuare una ricarica del 100%: l’accumulatore ‘ricordava’ infatti quella percentuale di energia per tutte le volte successive, ignorando quel 40% che mancava alla batteria per ricaricarsi completamente. Oggi l’inconveniente è stato superato grazie alle batterie ricaricabili in Nichel-Metallo Idruro (NiMH), un materiale più efficiente e che permette una carica molto più lunga.

I vantaggi delle ricaricabili sono sia economici che ecologici. Nel primo caso non ve ne accorgerete subito, anzi avrete l’impressione di spendere di più dovendo acquistare batterie e caricabatterie, ma basteranno le prime sei o dieci ricariche per rendervi conto di aver ammortizzato il costo inziale; nel secondo caso i pro sono evidenti: una politica del riutilizzo comporta infatti un minore impatto ambientale.

Veniamo ora alle tradizionali usa e getta. È davvero arrivata la loro ora? Forse non completamente, se è vero come sosteneva qualche tempo fa un articolo del New York Times (https://www.nytimes.com/2019/06/06/smarter-living/wirecutter/are-rechargeable-batteries-better-than-alkaline.html) che per in alcuni casi le monouso restano ancora la scelta più conveniente.

Ad esempio per i dispositivi a bassa potenza, quelli cioè che necessitano di un rilascio di energia basso e costante: è il caso di orologi da parete, fari, torce da testa o luci da bicicletta.
Ma anche di lampade di emergenza o rilevatori di fumo, che in genere si alimentano in due modi: batteria integrata progettata per durare fino a 10 anni o una batteria usa e getta da 9 volt da sostituire una volta all’anno. Le monouso hanno la meglio anche se decidete di avventurarvi in un viaggio in campeggio, non dimenticate inoltre che sono più resistenti gli urti.

L’unica raccomandazione è di controllare la data di scadenza: non affidatevi a batterie recuperate dal fondo di un cassetto!

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